Det­ta­glio del pro­get­to ed. 2020

ARCHIN­GE­GNO – CHIE­SA BEA­TA VER­GI­NE MARIA

Desi­gner Car­lo Ferrari
Loca­tion Via Taor­mi­na, 24, 37138, Vero­na, Italia
Desi­gn Team

Pro­get­to
arch. Car­lo Fer­ra­ri e arch. Alber­to Pon­ti­ro­li, stu­dio Archingegno

Col­la­bo­ra­to­ri
geom. Andrea Che­li­do­nio, arch. Ales­san­dro Mar­ti­ni, arch. Mar­co Rizzi

Dire­zio­ne Lavori
ing. Lui­gi Albertini

Ope­re iconografiche
Giu­lia­no Gai­gher, Her­mann Josef Rung­gal­dier, Gabriel­la Fur­la­ni, Padre Tito Amo­dei con San­dro Sanna

Litur­gi­sta
Don Fran­co Magnani

RUP
arch. Erne­sto Pisani

Anno 2018
Pho­to credits

Mau­ri­zio Marcato

Foto ester­ni

Descri­zio­ne del progetto

La nuo­va chie­sa fa pen­sa­re a rin­no­va­te e più uma­ne pos­si­bi­li­tà di vita urba­na. Bor­go Nuo­vo è sta­to per decen­ni il quar­tie­re pro­ble­ma­ti­co di Vero­na, con situa­zio­ni di gran­de disa­gio e degra­do. Oggi sta viven­do un pro­ces­so di svi­lup­po; ci sono gran­di con­do­mi­ni e nuo­vi bloc­chi di edi­li­zia popo­la­re, ma soprat­tut­to una comu­ni­tà che tro­va nel­la nuo­va chie­sa con cen­tro par­roc­chia­le ade­gua­ti ambien­ti per il cul­to e le atti­vi­tà socia­li ed edu­ca­ti­ve. La sfi­da era leg­ge­re l’anima di un luo­go così par­ti­co­la­re, crea­re un rifu­gio spi­ri­tua­le, in sin­to­nia con lo spi­ri­to auten­ti­co del quar­tie­re e rispon­de­re alla richie­sta del recu­pe­ro di ele­men­ti — roso­ne, orga­no, cam­pa­ne, imma­gi­ni sacre — del­la chie­sa che c’era pri­ma, per dare alla nuo­va una pro­spet­ti­va sto­ri­ca e alla comu­ni­tà un rife­ri­men­to iden­ti­ta­rio. La pie­tra d’angolo è il cam­pa­ni­le, ha for­ma sem­pli­ce e sobria, con este­ti­ca qua­si mona­sti­ca, posto nel luo­go più impor­tan­te del quar­tie­re ad omag­gia­re Ange­lo dall’Oca Bian­ca, arti­sta filan­tro­po e fon­da­to­re del­lo stes­so quar­tie­re rea­liz­za­to negli anni ’30 per dare rifu­gio ai pove­ri del­la cit­tà, che si tro­va sepol­to pro­prio di fron­te. Dal cam­pa­ni­le si sno­da il cor­po dell’aula litur­gi­ca, volu­ta­men­te alto, pro­por­zio­na­to alla nuo­va urba­ni­tà, che cul­mi­na nel lucer­na­rio del­la zona pre­sbi­te­ria­le. La fac­cia­ta pre­sen­ta quin­te di diver­sa pro­fon­di­tà ad accom­pa­gna­re il visi­ta­to­re all’interno. Mor­bi­de super­fi­ci e il guscio ligneo inter­no dan­no cor­po ad un nucleo avvol­gen­te sia in pian­ta che in alza­to, impo­sta­to su una pian­ta a cam­pa­na in cui l’incurvamento del­la zona pre­sbi­te­ria­le ne ral­len­ta l’impostazione lon­gi­tu­di­na­le. Lo spa­zio è pen­sa­to, non solo per una visio­ne este­ti­ca sta­ti­ca, ma per un’azione dina­mi­ca con­for­me alla natu­ra dell’evento sal­vi­fi­co cele­bra­to nel­la litur­gia. La dire­zio­ne sull’asse est-ove­­st — piazza/altare — e resa net­ta e rico­no­sci­bi­le soprat­tut­to in alza­to, men­tre sul pia­no e ibri­da­ta con l’asse oppo­sto nord-sud, sul qua­le e impo­sta­to il per­cor­so che va dall’ingresso dal cen­tro par­roc­chia­le al fon­te bat­te­si­ma­le. La luce è uti­liz­za­ta come mate­ria­le da costru­zio­ne, ana­lo­ga­men­te al cemen­to, alla pie­tra e al legno, crean­do un’atmosfera atem­po­ra­le. La per­ce­zio­ne inter­na è di uno spa­zio litur­gi­co con­ti­nuo, il cui orien­ta­men­to è dato dal diver­so peso del­la luce nei vari ambien­ti, dove ogni ele­men­to — for­me, mate­ria­li, colo­re, ico­no­gra­fia — è per­fet­ta­men­te integrato.

Rela­zio­ne illu­stra­ti­va del progetto
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Foto inter­ni

Dise­gni tecnici

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