Det­ta­glio del pro­get­to ed. 2020

D’AD­DA­TO | NATA­LIC­CHIO – CEN­TRO PAR­ROC­CHIA­LE SAN MAGNO

Desi­gner Ser­gio d’Addato
Loca­tion Via Mon­te D’Al­ba 1/B
Desi­gn Team

Archi­tet­to Ser­gio d’Addato
Archi­tet­to Dario Nata­lic­chio (stu­dio Nica­stri Natalicchio)
Archi­tet­to Valen­ti­na Bucci
Archi­tet­to Ales­san­dro Procacci

Anno 2020
Pho­to credits

Tut­te le imma­gi­ni foto­gra­fi­che sono rea­liz­za­te da Gae­ta­no Bari­le — Desi­gn e Photoghaphy

Foto ester­ni

Descri­zio­ne del progetto

Il nuo­vo Cen­tro Par­roc­chia­le di S. Magno Vesco­vo e Mar­ti­re edi­fi­ca­to a Tra­ni si arti­co­la in un com­ples­so di volu­mi rico­no­sci­bi­li inse­ri­ti in un lot­to di ter­re­no di for­ma tra­pe­zoi­da­le pre­de­fi­ni­to dal Pia­no Urba­ni­sti­co del­la città.
L’ar­chi­tet­tu­ra del­la Chie­sa, nel­la sua dimen­sio­ne sim­bo­li­ca e nel­la sua con­for­ma­zio­ne tipo­lo­gi­ca, vei­co­la e decli­na segni che fan­no rife­ri­men­to al ric­co patri­mo­nio sim­bo­li­co del­la litur­gia, radi­ca­ti da tem­po imme­mo­ra­bi­le nel­la teo­lo­gia cristiana.
Il rife­ri­men­to for­ma­le del­la sacra aula si richia­ma ad una mandorla.
Trat­ta­si del­la man­dor­la misti­ca, sim­bo­lo del­la crea­zio­ne e che, dal­l’al­to medioe­vo, è asso­cia­ta alla raf­fi­gu­ra­zio­ne del Cri­sto in tro­no. Essa è la risul­tan­te del­l’in­ter­se­zio­ne di due cer­chi aven­ti lo stes­so rag­gio che vuo­le defi­ni­re e deli­mi­ta­re lo spa­zio sacro, uno spa­zio chiu­so e pro­tet­to rispet­to a quel­lo pro­fa­no. La man­dor­la rap­pre­sen­ta il segre­to, il miste­ro che va con­qui­sta­to rom­pen­do­ne il guscio per gustar­ne il seme. Essa per­ciò è il segno di un even­to, di un’iniziazione e di una trasformazione.
L’o­rien­ta­men­to del­la zona absi­da­le è in rife­ri­men­to all’o­rien­ta­men­to absi­da­le del­la nostra Basi­li­ca Cat­te­dra­le. L’e­st è il pun­to car­di­na­le da cui sor­ge il sole, da cui vie­ne la luce. Cri­sto è la vera luce del mon­do come Egli stes­so si è auto­de­fi­ni­to, per­ciò la Chie­sa edi­fi­cio e la Chie­sa comu­ni­tà sono orien­ta­ti a Cristo.
Il chio­stro, spa­zio ester­no, è luce e ful­cro ti tut­to l’oratorio. Tipo­lo­gi­ca­men­te è ispi­ra­to ai mona­ste­ri dif­fu­sa­men­te pre­sen­ti sul nostro ter­ri­to­rio come quel­lo splen­di­da­men­te con­ser­va­to di San­ta Maria di Colon­na a Tra­ni. Lo svi­lup­po ver­ti­ca­le su due livel­li, di cui uno inter­ra­to, con­sen­te l’illuminazione diret­ta di tut­ti gli ambien­ti inter­ni e al con­tem­po miti­ga l’altezza fuo­ri ter­ra del com­ples­so gerar­chi­ca­men­te infe­rio­re al volu­me chie­sa, garan­ten­do­ne la sua rico­no­sci­bi­li­tà di edi­fi­cio sacro.
Infi­ne Il cam­pa­ni­le, alto e svet­tan­te, non è posi­zio­na­to nei pres­si del­la chie­sa vera e pro­pria, ma assu­me una posi­zio­ne di rilie­vo che ne per­met­te di esal­ta­re il valo­re sim­bo­li­co di ste­le che lo con­trad­di­stin­gue e al con­tem­po coin­ci­de con il luo­go sto­ri­co del cro­cic­chio “genius loci” a memo­ria dell’antica e per­du­ta chie­sa del­la Madon­na del­le Gra­zie posta al bivio di due stra­de che lascia­no la città.

Rela­zio­ne illu­stra­ti­va del progetto
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Foto inter­ni

Dise­gni tecnici

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