Det­ta­glio del pro­get­to ed. 2020

TAMAS­SO­CIA­TI – PAR­ROC­CHIA RESUR­RE­ZIO­NE DI NOSTRO SIGNORE

Desi­gner Mas­si­mo Lepore
Loca­tion Via E. Pala­di­ni, 58, 55049 Via­reg­gio LU
Desi­gn Team

Stu­dio TAMas­so­cia­ti di Lepo­re, Pan­ta­leo, Sfriso

Anno 2019
Pho­to credits

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foto Andrea Avezzù

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foto Danie­le Domenicali

Foto ester­ni

Descri­zio­ne del progetto

Un pro­get­to per la comunità.

La chie­sa rap­pre­sen­ta for­se il cul­mi­ne dell’impegno crea­ti­vo di un archi­tet­to, che deve pen­sa­re ad un edi­fi­cio (come usa fare) ma al tem­po stes­so ad un’assemblea, ad una comu­ni­tà in cam­mi­no ver­so un altro­ve che la pro­iet­ta all’esterno dall’edificio stes­so che la acco­glie. La chie­sa, nel pen­sie­ro di un pro­get­ti­sta, diven­ta così “appro­do” e “soglia” al tem­po stes­so: luo­go che ospi­ta la comu­ni­tà e la per­mea, così che edi­fi­chi la pro­pria comu­nio­ne di fede.

A par­ti­re da que­sta rifles­sio­ne, il nostro lavo­ro non pote­va che ini­zia­re dall’incontro con l’assemblea dei fede­li, per cono­sce­re la loro sto­ria e con­di­vi­de­re così quel cam­mi­no. L’impressione di quell’incontro, pri­ma anco­ra di qual­sia­si con­si­de­ra­zio­ne litur­gi­ca o urba­ni­sti­ca, ha dato sen­so e for­ma al pro­get­to: ci sia­mo tro­va­ti a dia­lo­ga­re con una comu­ni­tà soli­da, orgo­glio­sa e preoccupata. 

Orgo­glio­sa per­ché con­sa­pe­vo­le del­la pro­pria sto­ria e uni­ci­tà. Pre­oc­cu­pa­ta per il timo­re di “per­de­re la pro­pria “casa”, per un nuo­vo edi­fi­co, estra­neo, che potes­se com­pro­met­te­re una memo­ria fati­co­sa­men­te costrui­ta, lace­ran­do così l’identità stes­sa del­la comunità.

La for­ma inclu­si­va dell’aula, l’austerità dei volu­mi edi­fi­ca­ti, la sem­pli­ci­tà e la natu­ra­li­tà dei mate­ria­li, le scel­te costrut­ti­ve sono nate in quell’esperienza di dia­lo­go, fran­co e sfi­dan­te, che la par­roc­chia stes­sa ha volu­to por­ta­re all’interno di que­gli incon­tri per gui­da­re e con­di­vi­de­re le scelte. 

Un ulte­rio­re tema di incon­tro, e sod­di­sfa­zio­ne, è sta­ta la volon­tà comu­ne di ricrea­re un rap­por­to vita­le tra nuo­vi spa­zi costrui­ti e i mate­ria­li e le ope­re arti­sti­che pro­ve­nien­ti dal­la chie­sa demo­li­ta, in par­ti­co­la­re, oltre a mar­mi e legni, il gran­de affre­sco del mae­stro Ani­chi­ni e il suo impo­nen­te cro­ci­fis­so. Le atte­se, non ulti­ma quel­la del mae­stro stes­so, non sono anda­te delu­se e han­no con­fer­ma­to come la rinun­cia allo spre­co sia uno dei car­di­ni del rispet­to reci­pro­co, qua­lun­que sia il luo­go, a cul­tu­ra e la Fede.

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Foto inter­ni

Dise­gni tecnici

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