saint-paul-the-apostle-parish / Italia
Progettista | Danilo Lisi | |
Location | Velasquez Street, 295, Tondo-Manila (Filippine) | |
Nazione | Philippines | |
Design Team |
architetto Danilo Lisi |
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Anno | 2018 | |
Crediti Fotografici |
Hartmut Schwarzbach/argus foto esterno n. 3,4,5 |
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Foto esterni
Descrizione del progetto
Apro questa illustrazione della “Saint Paul Apostle Parish”, progettata per i missionari canossiani di Verona in uno slum di Manila, con le parole dell’attuale Padre Generale Carlo Bittante: «In questi anni ho toccato con mano proprio la presenza della Provvidenza da fonti inaspettate, specialmente per le Filippine, e apprezzato il valore del “Bayaman”, lavorare insieme dove la monetina inutile a comperare la caramella diventa migliaia di euro se data da tanti e tanti. Una partecipazione corale in cui tutti si sono mossi per raccogliere adesioni e fondi, fino alla consacrazione, da parte del Cardinale Luis Antonio Tagle ».
L’opera, che abbiamo pensato e realizzato praticamente in autocostruzione, risponde a una grande opera cristiana: una vera architettura per l’incontro. Già nell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, Papa Francesco, dedicò un paragrafo alle “Sfide delle culture urbane”: «73. …Una cultura inedita palpita e si progetta nella città… ciò richiede di immaginare spazi di preghiera e di comunione con caratteristiche innovative, più attraenti e significative per le popolazioni urbane… 74. …Non bisogna dimenticare che la città è un ambito multiculturale… La Chiesa è chiamata a porsi al servizio di un dialogo difficile… vi sono cittadini che ottengono i mezzi adeguati per lo sviluppo della vita personale e familiare, però sono moltissimi i “non cittadini”, i “cittadini a metà” o gli “avanzi urbani ».
Nasce così un complesso parrocchiale caratterizzato da volumi semplici, composti in modo ordinato per dare vita a un luogo urbano: una piccola Acropoli nel caos di Manila. L’identità del luogo è rafforzata dall’attento uso dei materiali. Su tutto spicca la facciata rivestita in pietra vulcanica, come la vicina Cattedrale.
Nella notte della megalopoli, l’imponente croce in acciaio retroilluminata, diventa un faro luminoso per i tanti derelitti, che, soprattutto durante l’emergenza Covid-19, hanno trovato lì un luogo di primo soccorso e solidarietà.
Relazione illustrativa del progetto
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Disegni tecnici