grotta-di-ester / Chile
Progettista | Cristobal Montalbetti / Cristian Fuhrhop / Matias Alarcon | |
Location | Puente Liucura, km 3.5, 4920000, Pucón, Araucanía | |
Nazione | Chile | |
Design Team |
Matias Alarcón |
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Anno | 2018 | |
Crediti Fotografici |
Matias Alarcón |
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Foto esterni
Descrizione del progetto
Al di là delle caratteristiche fisiche che presenta ogni corpo, esistono infiniti riferimenti immateriali, connotazioni adottate dalla memoria o dalla cultura, che evocano riferimenti a immagini che costruiscono un giudizio preliminare. Liberarsi di essi implica un processo di risignificazione, per cui riprendere a costruire ha significato, in questo caso particolare, un modo per termine il lutto.
Come in una sorta di palcoscenico, sono state erette, in situ, 50 pezzi di cemento prefabbricato, ciascuno di quasi mezza tonnellata. Una specie di menhir un po’ goffi, leggermente inclinati e piuttosto pesanti, ma che allo stesso tempo risultano estremamente fragili a causa dei loro bordi imperfetti e grezzi. Questa texture di angoli acuti, proveniente dai casseri realizzati con tubi in PVC, provoca un’immagine si presenta aggressiva, a causa di suoi spigoli affilati, ma che permette di misurare una distanza, dando l’effetto di una certa vicinanza all’opera. L’immagine individuale, che ogni pezzo cerca di procurare, si dissolve nei bordi man mano che la ripetizione e l’imperfezione dei loro pari costituiscono un elemento maggiore; una collezione di immagini individuali, di memorie e costruzioni.
A causa di questa ripetizione si costituisce una sorta di muro con il quale abbiamo voluto distanziare due spazi, uno più esposto, che si affaccia sulla valle, che permette di svolgere le attività liturgiche, e un altro più contenuto contro il pendio, che cerca di isolarsi dal contesto, delimitato dall’albero che commemora la tomba. Questi due spazi sono collegati unicamente dalla tensione prodotta nel rompere la continuità di ciò che è inteso come stabile, invertendo la disposizione di uno di questi pezzi, si destabilizza ciò che è stato costruito.
Ci interessa l’aspetto speculativo che ha suscitato lo sviluppo di questo progetto, ma non crediamo di poter parlare di un processo concluso, il fattore più importante per quest’opera è, di per sé, il tempo. Con il suo passare l’aspetto cambierà notevolmente e il come e il perché è stata costruita si rappresenteranno solo con immagini sfocate del suo stato… forse lì, quando scomparirà la memoria, crediamo che si potrà iniziare a discutere di eventuali apprezzamenti.
Relazione illustrativa del progetto
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